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la terra dei daci
Fotografie di Fabrizio Cimini – Paolo Lolletti
LA TERRA DEI DACI
In viaggio nella terra di confine
La Romania del nord-ovest, terra degli antichi Daci. Indomiti guerrieri che diedero del filo da torcere all’Impero Romano. Oggi, più che ieri, si trovano a fronteggiare il modernismo e il consumismo quali subdoli nemici per chi ha a cuore la tutela delle proprie radici e della propria cultura. L’Europa Unita è alle porte. Introdurrà benessere diffuso come alcuni sperano o anche loro saranno fagocitati dal vortice capitalista che getta funeste ombre tra le loro terre? Chissà se sapranno salvaguardarsi come fecero con i Romani? Ad oggi, secondo una nostra osservazione, è un rebus e una sfida dei prossimi anni per questa Nazione e la sua popolazione. Tra le tante informazioni ricevute sul posto e dalle varie fonti, la sete di conoscenza ci ha sopraffatto e questo lavoro è il risultato tangibile delle fatiche, dei sentimenti e delle emozioni di cui ci siamo alimentati. ci sono state simpatiche situazioni ma anche un po’ di smarrimento: quando si va incontro all’ignoto l’apprensione e la commozione la fanno da padroni anche nei caratteri più fermi. Non conoscevamo nessuno né il territorio, non parlavamo la loro lingua e l’inglese molto scarso. Insomma, il livello emotivo a volte è stato messo alla prova dagli scarsi risultati che solo la nostra caparbietà ha saputo risollevare. La Romania, purtroppo, ha molti migranti per via, forse, delle poche possibilità di lavoro offerte agli abitanti. Molti rumeni migrano in Italia e per questo la lingua italiana ha un certo seguito tra la popolazione. Si è conosciuto alcuni cittadini rumeni, tra cui Vasil, che hanno lavorato per diversi anni in Italia per sistemarsi la loro casa in Romania. Diciamo che per certi versi è una prassi migratoria che seguono i più giovani lasciando in zona le famiglie che riforniscono con sostentamenti economici di valuta pregiata come l’Euro. I Paesi verso cui si dirigono sono l’Italia, la Germania, la Bulgaria, la Francia, l’Inghilterra ma anche gli U.S.A.



terra di confine della romania
Un viaggio all'interno del Maramures, dove la cultura e le tradizioni sono più solide che mai
Nel Maramures una delle economie maggiori è data dal taglio del legname pregiato. Poi anche una certa attività di confine tra import ed export fa la sua parte. Non mancano fabbriche come quelle del mobilio, estrazioni minerarie, agricoltura e allevamento di bestiame. Gli anziani però sono la fascia più debole e scarsamente protetta e lo si vede da molti aspetti, dal vestiario alla continuazione del lavoro nei campi anche in età molto avanzata. Nei centri maggiori si trovano ipermercati di vario genere e molte automobili nuove, in maggioranza tedesche. Il loro vino non è paragonabile a quello italiano, ma c’è un certo movimento intorno alla vite che però non interessa il Maramures. La loro religione è prevalentemente ortodossa, ma hanno spazio anche le altre. I prodotti alimentari come la verdura, la frutta e la carne locale sono di ottima qualità. Nei vari Paesi non si nota una diffusa attività commerciale se non quella di qualche locale che vende un po’ di tutto, come uno spaccio o un emporio. Non esistono molti distributori di carburante, sono molto distanti tra loro e sembrerebbe che non ci sia uso di gas GPL o Metano. Hanno invece farmacie e scuole un po’ ovunque. Non si sa se esistono dei Pronto Soccorso nei vari Paesi. Le chiese sono ben diffuse sul territorio e se ne trovato molte anche in costruzione. Molte case hanno il tetto in eternit e lo stesso materiale viene usato anche per altri manufatti. Probabilmente l’eternit è un materiale a basso costo ma, come ben si sa, molto pericoloso. Con sicurezza non si capisce, ma pare che la cittadinanza locale non se ne preoccupi o non è stata informata preventivamente del rischio per la salute. Detto questo si aggiunge che il Maramures è una contea cui vale la pena visitare, perché offre una genuinità d’altri tempi. Le persone sono socievoli e sempre pronte al dialogo, il cibo, come già detto, è ottimo e le strade sono funzionali. La situazione generale è comunque buona ed in miglioramento grazie anche ad una gestione ottimale del territorio ad opera dei cittadini locali. La ricezione è in via di sviluppo e sempre più servizi vengono offerti ai turisti rimanendo comunque abbastanza convenienti sul lato economico.
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