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I MISTERI DI TRAPANI

Fotografie di Carlo Andreani – Fabrizio Cimini 

I MISTERI DI TRAPANI

La PROCESSIONE DEL VENERDì SANTO

Trapani, adagiata nella Sicilia occidentale, è una Città marina. È chiamata anche la “Città del sole”, perché, come detto da un Trapanese, li l’inverno non ci arriva quasi mai. Trapani è parte di un territorio di una lunga storia e cultura. Ha ricevuto influenze prima dai Cartaginesi, poi i Romani, i Vandali, ancora poi i Bizantini, gli Arabi, i Normanni e gli Spagnoli. Nella Seconda Guerra Mondiale subì pesanti bombardamenti, poi il terremoto del Belice e inoltre alluvioni straordinarie ma resistette a tutte le avversità. Oggi è meta turistica ed è una Città dalle spiccate caratteristiche devozionali. In fatto di religione, si deve a Trapani la Processione dei Misteri del venerdì Santo che dura un giorno intero. Per 24 ore, senza mai fermarsi, vengono portate a spalla dai Massari delle pesanti macchine rappresentanti la Passione di Cristo. Nel totale sono 18 più due simulacri. Tutti i fercoli con i loro Santi raffigurati, sono realizzati in legno da esperti artigiani e cesellatori trapanesi. Nel procedere si assiste all’annacata nel trasporto delle macchine religiose, una specie di danza, un dondolio per essere più esatti, che meraviglia, commuove e suscita emozioni anche grazie al suono melodico delle marcie funebri.

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LA PROCESSIONE CHE DURA UN GIORNO

Per 24 ore, senza mai fermarsi, vengono portate a spalla dai Massari delle pesanti macchine rappresentanti la Passione di Cristo

La cura delle raffigurazioni è maniacale con fiori di rose rosso carmine della specie Baccarat che ornano i simulacri. Il corteo inizia partendo dalla chiesa del Purgatorio ed è l’Unione delle Maestranze a farsi carico di tutto l’evento. La marcia si snoda per tutta la città toccando vari punti di estrema importanza religiosa per i trapanesi. Il tragitto è lungo e faticoso e i Massari si danno il cambio nel trasporto. Durante tutto l’evento c’è la banda musicale che intona musica religiosa, persone che si inginocchiano facendosi il segno della croce al passaggio dei santi, molti si affacciano dai balconi e pregano. La gente assiepata aspetta l’arrivo con devozione del corteo. La cera delle candele votive è ovunque per il tragitto e cade anche sui vestiti dei portatori, sulle loro scarpe, sulle loro mani e sui loro volti. Dopo la lunga ed estenuante marcia, il corteo rientra, solenne, nella chiesa del Purgatorio da dove è partito con la Madonna Addolorata a chiudere l’evento in una ultima emozionante annacata. Una volta all’interno della chiesa si odono i colpi delle ciaccole, strumenti in legno simili alle nacchere, che vengono fatte suonare dai Caporali dei Massari come segno terminale di deposizione dei simulacri e di fine evento. Molti in questo caso cadono in un pianto sincero in quanto la loro devozione al Cristo è totale e riuscire ad essere li, come spettatori partecipati, è un dono prezioso regalato dal cuore dei trapanesi.

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